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al testo di Antonio Zifaro
Frammenti di luce
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Camminando nelle larghe strade di periferia, mi fermai ad osservare le sagome stilizzate di alcuni alberi che emergevano sulla linea rossa di un tramonto perduto laggiù in un campo di erba incolta che si apriva improvvisamente nel canyon dei palazzi. I fili sottili dei rami disegnavano occhi, labbra e simboli alchemici che nuotavano perdendosi nel vento e al tempo stesso mostravano infinite dimensioni oniriche in cui mi perdevo senza riuscire a decifrarle. Il mattino dopo nell’aria cristallina quegli stessi alberi sembravano pietre miliari che mi invitavano a inoltrarmi per sentieri sterrati sorti per magia nella notte in quello stesso campo prima così impenetrabile. E allora mi apparve chiaro che è la luce che dà forma e spirito alle cose, che può infuocarle nel mistero di un tramonto o farle ridere nell’aria tersa di un mattino di sole. E noi stessi, come ogni elemento della natura, siamo frammenti fugaci e mutevoli nelle diverse sfumature della luce.
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